Quaranta poesie. di cui due tradotte in ballate e in tale veste proposte al lettore, e un monologo, questa è la materia contenuta in «Nel tempo di un rosso», la seconda raccolta di Alberto Giovannini Luca, dopo «Fili d'erba» pubblicata nel 1998.
Il sottile filo legatore di
questo lavoro è il tempo che scorre veloce (Evapora il tempo a ogni passo),
incalzante oggi più di ieri. Per questo, sembra suggerire l'autore, occorre
fissare sul foglio i momenti di euforia, ma anche quelli di profonda amarezza,
le situazioni che ti attraversano l'istante, gli stati d'animo, le figure più
care, le volute del cuore, le maschere che talora occorre indossare (Sono una
maschera niente paura, è solo tempo che si appiccica addosso) che altrimenti
verrebbero trascinati via dal vortice degli anni e dai mulinelli della
quotidianità.
Per fare ciò occorre concedersi un momento di pausa. di tregua... per osservare,
per capire, per ricordare, per assorbire. Bisogna concedersi il tempo di un
rosso, inteso come un buon bicchiere di vino da sorseggiare con calma,
possibilmente rosso. ma poi, diciamolo, se il vino è bianco va bene ugualmente.
E' il concetto di pausa quello che deve venir fuori, quello più difficile da
digerire in questa società dell'automazione, della rete e della velocità ad ogni
costo, dove il tempo non basta mai e diventa un capitale da non dilapidare in
posizione di stand‑bv. Quaranta poesie in cui tutti possiamo ritrovarci e in cui
tutti possiamo riconoscere un momento di appartenenza.
Il monologo, invece, è un
omaggio alla figura del padre, qualificato come il «Il Trovatore», che viene
ricordato attraverso una disquisizione sul Gioco delle bocce, di cui era
appassionato praticante.
Un delicato sfogo contro la scarsa considerazione che la gente ha nei confronti
di questo gioco (Le bocce... un gioco da pensionati. Così si dice, così
dicono tutti o, almeno, tutti pensano che sia così).
Ma forse, lo sfogo, a cui l'autore da voce per conto del padre, nasconde, anche
qui, il desiderio di fermare il tempo, a quei momenti dove «Il Trovatore»
narrava di bocce ( ... lui sa raccontare di bocce conie pochi altri e io ogni
volta che lo ascolto vengo rapito dai suoi racconti).
Ma tutto Scorre e in fondo: è, natura, è vita, è tempo che vola via.